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DELIA GIANTI

È la pittura, intesa come colore, materia, grumi, pennellate, colature e gesto ad animare e rendere denso di suggestioni il lavoro di Delia Gianti. Le sue sono astrazioni dove però uno sguardo a quelle germinazioni e contaminazioni che animano il mondo si può avvertire e cogliere, con riflessi, bagliori, apparizioni stranianti. Il buio marcescente e ombroso di un sottobosco, un fondale marino o lacustre dove fluttuano alghe, l’idea ancestrale della caverna possono affiorare come singolare riferimento nel confrontarci con i suoi lavori, spesso dipinti su vecchie lenzuola, teli recuperati dal corredo di famiglia; che diventano sipari, drappi, ostensioni ad illustrare microcosmi così come possibili macrocosmi in cui perdersi oppure ritrovarsi. Edoardo Di Mauro scrive, a proposito di Delia ch’ella ‘penetra con lo sguardo la realtà naturale per donarcela nell’essenzialità delle sue linee forza, da lei declinata con una modalità di installazione concettuale; e Cristina Giudice aggiunge che Delia ‘crea superfici “meravigliose” che parlano direttamente al nostro inconscio, suscitando lo stupore della scoperta di mondi altri, di cui noi desideriamo far partÈ. Vorrei aggiungere che il richiamo alla natura, il flusso vitale e il sentire sulla pelle -così come sottopelle e nel sangue- la forza e la fragilità degli elementi, del cosmo, sono da lei avvertiti nella forma di energie primigenie, alchemiche, e quasi può sembrare che il suo lavoro sia condotto in trance. Accumuli intensi, plastici e dinamici, pensieri che si intrecciano, sovrappongono e si esprimono nel gesto e nella materia pittorica, possono alludere a sperimentazioni rintracciabili in episodi di certe avanguardie storiche; ma è sempre e soltanto nel cogliere -sensibilmente- il flusso vitale che scorre nelle cellule così come negli universi anche più lontani a divenire, chimicamente, corrispondenza, traccia che tutto sollecita e muove. In mostra Delia presenta opere recenti e meno recenti: Il flusso della vita, una installazione e una tela in dialogo tra loro -2022- 2023-, Intrecci vitali -2018-, Il flusso della vita 2 -2017-, Mai più chiodi, cammino -2014-, sono lavori che contengono attese, sguardi, silenzi. Rabdomante, medium, in ascolto di quelle voci silenziose ma piene di musiche e parole avvertibili da chi sa recepire e che giungono dalle profondità della terra, così come dal moto delle sfere e dal battito del cuore umano, Delia esprime il suo sentire.

A cura di Alessandro Abrate
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